sabato 22 dicembre 2007

Salati, al burro o caramellati, l'importante è che siano Popcorn...





No, stanotte non ho fatto alcun sogno. Non dovrò quindi ricorrere a Freud e alla psicanalisi per questo post. Tuttavia, non avendo aggiornato il blog per qualche giorno, ogni volta che apro la pagina mi si parano innanzi le patatine fritte che mi hanno fatto visita alcune notti or sono, e il mio pensiero, per associazione d'idee, vola immantinente al popcorn. Sarà una crisi d'astinenza da colesterolo cattivo, visto che da due mesi mi cibo prevalentemente di pasta integrale al pomodoro e cavoletti di Bruxelles. O forse, più semplicemente, perché ho scovato una recensione musicale dedicata alla "Strana Società" nello stesso numero del settimanale utilizzato per il post su Elvis. Sia come sia, dopo la patata, è d'uopo rendere omaggio anche al compagno di tante festicciole adolescenziali di compleanno e di tante serate al cinema (non poi tante, a dire il vero, ma è meglio non sfatare un luogo comune). Ecco, dunque, il celebre pezzo che nel 1969 uscì "scoppiettando" in una manciata di secondi dalla testa di Gershon Kingsley, compositore americano di origini tedesche, ma che fu portato al successo internazionale dagli Hot Butter nel 1972 (formazione in cui militava peraltro anche un ex collaboratore dello stesso Kingsley, Stan Free, già session-man per Paul Simon e Peggy Lee). La scatola di granturco aperta da Kingsley, "pioniere dei sintetizzatori digitali" - primato, a mio avviso, alquanto infausto - si rovesciò su tutto il globo terraqueo, dando vita ad un'infinità di cover, il più delle volte irriconoscibili le une dalle altre, come, appunto, i chicchi di mais scaldati in padella e soffiati. Da noi, si assunsero il compito di "cuochi" quelli della "Strana Società", band torinese di cui facevano parte Valerio Liboni, storico batterista dei Nuovi Angeli, e Umberto Tozzi, rimasto in seno al gruppo sino al 1976, il tempo di partecipare a un "Disco per l'Estate", un "Festivalbar" e un'edizione del "Festival di Sanremo". La loro versione di "Pop Corn" vendette ben cinque milioni di copie e troneggiò in cima alla Hit-Parade per 14 settimane. Ma l'orecchiabile motivetto, accompagnato o meno da un testo, sbancò anche le classifiche nel resto del mondo; ragion per cui è impresa assai ardua dar conto di tutte le versioni incise in questi decenni (ebbene sì, anche nel 2007 sono schioccati diversi granelli del "cereale musicato"). Tra i tanti musicisti cimentatisi col pezzo, ricorderemo Antoine, che lo cantò in francese, italiano e tedesco, Anarchic System, Rod Hunter, Fresh Cream, Jean-Michel Jarre (!!!), The Treble Spankers, e Phantomas. Chi avvertisse un'urgente smania di completezza, può visitare il sito www.popcorn-song.com, interamente dedicato al brano di Kingsley. Oltre alle news costantemente aggiornate, ai link(s), ai testi e ad altre simili amenità, potrà ascoltare l'allegro scoppiettio di "Popcorn" in più di cento versioni differenti (si tratta di estratti, "sfortunatamente")...

Tracklist

01) Gershon Kingsley - Pop Corn (dall'album "Music to Moog By" del '69)
02) Hot Butter - Pop Corn
03) La strana società - Pop Corn (45 - Fonit SPF 31299 - 1972)
04) Antoine - Pop Corn (versione francese)
05) Antoine - Pop Corn (versione tedesca - estratto - LQ)
06) Jean-Michel Jarre - Popcorn
07) Shadowy Men on Shadowy Planet - Popcorn
08) The Treble Spankers - Popcorn (eccellente versione surf con venature western)

1 commento:

piccic ha detto...

Ciao, grazie del post e delle informazioni.
Cercavo la versione di Antoine, è troppo divertente. In realtà Antoine l'ha incisa anche in Spagnolo, col titolo "Palomitas de Maíz" (lato B "Le Fantìme ni Avait pas la Deuxieme Chaine"), l'ho trovata in giro.
Se ti interessa te la mando…