giovedì 27 novembre 2008

Dionysos, "questi sconosciuti"...





C'erano una volta quattro ragazzi che sognavano di diventare rockstar... Quante volte è iniziata in tal modo la storia di grandi band musicali. L'esperienza dei Dionysos, gruppo tuttora completamente sconosciuto qui in Italia, non è molto dissimile. Nel 1993, quattro giovanotti di Valenza, compagni di liceo, folgorati da un memorabile concerto dei Noir Désir, tentano di lasciarsi alle spalle la strada del pur divertente dilettantismo per dedicarsi anima e corpo alla loro passione. Mathias Malzieu (voce e chitarra), Éric Serra Tosio alias Rico (batteria), Michaël "Miky Biky" Ponton (chitarra) et Guillaume Garidel (basso), sembrano riuscirci senza troppi sforzi. All'epoca Mathias, leader del gruppo, sa suonare a malapena la chitarra e non ha mai cantato in pubblico. Eppure, fin dalle loro prime esibizioni in pubblico, i Dionysos s'impongono nel panorama del rock francese come qualcosa di completamente differente, e non soltanto per l'originalità delle liriche surreali di Mathias, ma anche per l'incredibile energia sprigionata dal vivo.
Tre anni di prove e una ventina di concerti più tardi, il gruppo dà alle stampe l'album di debutto, "Happening Songs": pubblicato in soli 500 esemplari dall'etichetta "Nova Express", il disco d'esordio contiene alcune canzoni rimaste a lungo nelle scalette dei concerti a venire, come "Can i?", "New eye blues", "Polar girl" e "Wet". E non si può certo dire che i Nostri si risparmino: tra un'esibizione e l'altra fanno uscire una videocassetta contenente sette videoclip e realizzano la colonna sonora di un telefilm.
Anche il 1997 è un anno ricco di impegni: firmato un contratto con il produttore Olivier Vallon, s'impegnano a promuovere "Happening Songs" con una fittissima serie di date. A loro, nel frattempo, si è aggiunta la dolce e brava Élisabeth Maistre, che suona con disinvoltura il violino, la chitarra e le tastiere. Il fascino della sua voce e le sue notevoli doti musicali faranno ben presto di Babet - questo il suo nome d'arte - una colonna portante del gruppo.
I Dionysos, che hanno ormai acquistato una certa notorietà anche in Belgio e Germania, vengono particolarmente apprezzati in Svizzera, dove si piazzano ai primi posti delle classifiche radiofoniche (l'emittente "Couleur 3" li diffonde con particolare assiduità). È in territorio elvetico, dunque, che nasce il secondo album della band: "The sun is blue like the eggs in winter" viene infatti prodotto dall'etichetta "Noise Product" di Ginevra nel febbraio 1998 e, tra le altre curiosità, annovera tra i suoi dieci pezzi i primi due cantati in francese, "Ciel en sauce" e "Fais pas ci" (quest'ultima è una cover riuscita di un brano di Jacques Dutronc). Con un'accresciuta visibilità mediatica, un'altra lunga sfilza di concerti, e la realizzazione dello "split single" "Soon, on your radio" (tra i cui brani figurano "Dead chips party" e "Calim héros"), i Dionysos vengono corteggiati da diverse case discografiche. La loro scelta cadrà sull'etichetta "Trema".
Sull'onda del successo i Dionysos mettono subito in cantiere un nuovo progetto: il loro nuovo lavoro, "Haïku", viene registrato in cinque settimane a San Francisco, sotto la supervisione di Norman Kener e Dan Presley. L'Haïku è un brevissimo componimento poetico giapponese formato solo da tre versi, una poesia dai toni semplici che elimina i fronzoli lessicali e le congiunzioni, e trae la sua forza dalle suggestioni della natura e le sue stagioni. Anche le liriche dei Dionysos, in questo caso, sono semplici e "immediate", tanto che qualche critico ha parlato di una scrittura automatica presa in prestito dai surrealisti. Al contrario dei primi due album, poi, i testi hanno un orientamento decisamente francofono. Il CD esce contemporaneamente in Francia, Svizzera e Belgio il 7 Settembre, e vende più di 30.000 copie. Dopo due passaggi televisivi seguiti da milioni di telespettatori, i Dionysos iniziano una colossale tournée che terminerà circa un anno e mezzo e 160 concerti più tardi. Questo dimostra anche che i Nostri sono veri e propri animali da palcoscenico e riescono ad instaurare un feeling del tutto particolare col pubblico. Sfortunatamente, in questo lungo arco di tempo, Mathias si rompe una gamba ed è costretto a rimanere seduto per molte delle rimanenti date. Il gesso, comunque, non gli impedisce di infiammare i suoi fan e di rendere unico ogni spettacolo.
Se Haïku è l'album che ha fatto conoscere i Dionysos presso il "popolo del rock", grazie a canzoni come "Coccinelle" e "45 tours", "Western sous la neige", con i suoi motivi estremamente orecchiabili (si pensi a "Song for jedi", "Anorak" e "Don diego 2000") li fa conoscere anche al grande pubblico, che ne decreta la consacrazione. Registrato a Chicago sotto l'egida del produttore Steve Albini (The Pixies, Nirvana e PJ Harvey), che lascia ampia libertà ai suoi pupilli d'oltreoceano, "Western sous la neige" vende oltre 100.000 copie ed ottiene il disco d'oro. L'album, poi, è più che mai segnato dai temi prediletti dei Dionysos: ci sono il western ("Theme from Western sous la neige") , il surf ("Longboard blues" e "Longboard train"), il tennis ("Mc enroe's poetry"), e un intero mondo fiabesco ("She is the liquid princess"). Un nuovo esaltante tour è la conferma che il titolo di "migliore live band francese" affibbiato ai Dionysos da diversi magazine specializzati è largamente meritato.
Inarrestabile, il gruppo partecipa anche all'album tributo a Léo Ferré "Avec Léo" con la cover di "Thank You Satan, e approda finalmente all'Olympia, il tempio parigino della musica. Nel frattempo, Mathias pubblica "38 mini-westerns (avec des fantômes)", una raccolta di novelle che rappresenta una sorta di propaggine dei testi delle sue canzoni.
Alla fine del 2003 escono due album live, uno acustico e l'altro elettrico, dal titolo "Whatever the weather", che, assieme ad un DVD registrato a Strasburgo, catturano i momenti salienti del tour "Western sous la neige".
Per elaborare il lutto della morte della madre, deceduta poco tempo dopo la registrazione di "Whatever the weather", Mathias accantona per qualche tempo la musica e si dedica alla scrittura di "Maintenant qu'il fait tout le temps nuit sur toi", un romanzo popolato da quegli stessi simpatici mostri che di lì a poco faranno la loro comparsa nell'universo musicale dei Dionysos. Il disco "Monsters in love", concepito parte in Marocco e parte in Inghilterra, vede la luce nel 2005. Inevitabilmente, questo è l'album più cupo e contrastato dei Dionysos: la perdita della madre da parte di Mathias ha senza dubbio influito su testi come "Mon ombre est personne", "Neige" o "Midnight letter". D'alro canto, il tema della morte è esorcizzato attraverso brani molto più lievi ed ameni come "Tes lacets sont des fées" e "La métamorphose de Mister Chat". Non bisogna inoltre dimenticare la presenza di Giant Jack, personaggio-chiave anche del succitato romanzo. L'ultima fatica della band è infine arricchita da nuove sonorità (ad esempio l'ukulele ed il "sanglophone", strumento immaginario che serve a riprodurre le grida di un fantasma). Intanto la formazione si è allargata con l'ingresso di Stéphan Bertholio (sintetizzatore, chitarra, banjo, ukulele, sega musicale, glockenspiel), che d'ora innanzi sarà il sesto membro ufficiale del gruppo (in realtà aveva collaborato coi Dionysos sin dal 2002).
Instancabili quando si tratta di esibirsi dal vivo, i Dionysos intraprendono una nuova tournée che li porta in Belgio, Svizzera, Germania e Lussemburgo, oltre che in vari Festival estivi. Ne saltan fuori un CD e un DVD live. Intitolati "Monster in live", esplicita eco di "Monster in love", i due prodotti appaiono sul mercato discografico nel gennaio del 2007: oltre a due concerti (uno registrato all'Olympia nel 2005, l'altro allo Zénith di Parigi nel 2006 con un'orchestra sinfonica), il DVD documenta alcuni dei momenti più significativi del gruppo dal Novembre del 2004 al Novembre del 2006 (le registrazioni effettuate in Marocco, quelle in Inghilterra ed in Alvernia, le prime date delle tournée, ecc.). Nel Novembre 2007 esce "La mécanique du cœur", il sesto album dei Dionysos, che si ispira all'omonimo romanzo che Mathias ha pubblicato alcuni giorni prima per l'editore Flammarion. Il libro, al pari delle canzoni, narra la storia di un bizzarro omino, Little Jack, nato a Edimburgo nel 1874 nel giorno più freddo del mondo. Il suo cuore è ghiacciato, ma la sua ostetrica, la Dottoressa Madeleine, lo rimpiazza con un orologio a cucù, che esploderà nel caso che il piccolo Jack s'innamori. Ahimè, Jack perde la testa per la cantante andalusa Miss Acacia ed il suo cuore prende a mal funzionare! La Dottoressa Madeleine lo ripara, ma ribadisce a Jack che non deve assolutamente innamorarsi... L'eroe della storia, che riprende alcuni personaggi di "Monster in love", è ovviamente interpretato da Mathias; la cantante andalusa, invece, da Olivia Ruiz, giovane vedette della musica transalpina. Ma l'album ospita anche tanti altri personaggi celebri del panorama artistico francese (si va da Alain Bashung a Jean Rochefort). Il sogno di Mathias di veder realizzato un film dal suo racconto si è concretizzato nel momento in cui l' "Europacorp" di Luc Besson ha acquistato i diritti del romanzo per ricavarne una pellicola d'animazione in 3D...

PERCHÉ ASCOLTARE I DIONYSOS? Perché è bello come vedere un gigante ed un omino dal cuore arrugginito che si stringono per mano, attraversano prima i boulevard parigini e poi gli aridi sentieri di uno spaghetti western diretto da Tim Burton, in cerca di una spiaggia innevata sulla quale fare surf...

Sito ufficiale: www.dionyweb.com
Sito non ufficiale: www.cielensauce.com

P.S. I testi in inglese andrebbero in maiuscolo, ma io mi sono attenuto alla "vulgata" dei Dionysos

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