lunedì 26 maggio 2008

Michel Gondry sulle Strisce Bianche



È uscito nelle sale "Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm", il nuovo film di Michel Gondry ("Se mi lasci ti cancello", "L'arte del sogno"). In attesa di vederlo, ecco due videoclip che il regista francese, in passato, ha realizzato per gli White Stripes: "Dead Leaves And The Dirty Ground" e "The Hardest Button to Button". Causa repentina associazione di idee, posto anche una mia vecchia recensione dell'album "Get Behind Me Satan"...






Ad un primo, distratto ascolto, molti fan degli White Stripes potranno rimanere scioccati dal nuovo album della band di Detroit. Con "Get Behind Me Satan", infatti, i "fratelli" Jack e Meg White (rispettivamente voce/chitarra e batteria) hanno accantonato il rock strettamente guitar-based che li ha resi celebri, e hanno prodotto il disco più sperimentale della loro carriera. Tutti i 13 brani del disco, registrato in appena 14 giorni nei Third Man Studios, sono stati concepiti a partire da piano, chitarra acustica e marimba, e soltanto in tre di essi Jack dà libero sfogo ai suoi virtuosismi sulle sei corde. Il primo è "Blue Orchid", in cui un inconsueto canto in falsetto in stile Prince si innesta su un riff ossessivo ed ipnotico, nella migliore tradizione del glorioso hard-rock anni '70. Il secondo, "Instinct Blues", è un blues elettrico divinamente ruvido, sporco e selvaggio che Jimi Hendrix avrebbe senz'altro adorato. Il terzo, infine, è "Red Rain", di nuovo un potente rock-blues, percorso però da folgori di acidissima psichedelia. Ma è negli altri pezzi dell'album che si avverte il cambio di rotta delle Strisce Bianche (o, meglio, la loro strabiliante versatilità musicale). "The Nurse" si apre come una delicata melodia caraibica (il canto è quasi un sussurro, e lievi sono i tocchi di maraca e marimba), per essere poi "pugnalata" da violenti affondi di chitarra e batteria. "My Doorbell" è un irresistibile e trascinante divertissement honky-tonk, mentre sulla contagiosa ballata "Little Ghost" è decisamente palpapile l'influenza della stella country Loretta Lynn, della quale Jack ha prodotto l'ultimo disco. Decisamente notevoli sono anche "White Moon", struggente "notturno per piano", "The Denial Twist", energico r'n'r, e "I'm Lonely", coinvolgente gospel che sembra sbucato dagli anni '50. Nell'album - assolutamente da possedere - c'è anche spazio per la voce di Meg, che canta la breve ed ambigua filastrocca "Passive Manipulation". (Il Corbaccio

The Stripes' clips

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